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156 km circa (già interamente verificati e mappati GPS) con un dislivello di circa 9.000 metri, che partendo dal monumento naturale di Cariadeghe (Serle) percorrono la sponda sinistra orografica della valle, sino a giungere a Ponte Caffaro, limite nord della Comunità Montana di Valle Sabbia, salgono a Bagolino, per poi tornare al punto di partenza, seguendo la dorsale destra della Valle, toccando zone, molto spesso, a torto, poco conosciute.
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Valore



Considero valore ogni forma di vita: la neve, la fragola, la mosca.

Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle…


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Odio gli indifferenti.



Credo come Federico Hebbel che "vivere” vuol dire essere partigiani.
Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città, chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti…


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Nessuno vuole morire.


Neanche chi vuole andare in paradiso vuole morire per arrivarci. E nonostante tutto, la morte è la destinazione che condividiamo. Nessuno vi è mai sfuggito…


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Da lontano le vette rocciose
mi parvero minacciose
e irraggiungibili,
ma da vicino, percorsa la lunga via,
sparì l’illusione.
Ho sentito dal cielo un caldo invito.
Nell’aria un abbraccio fraterno;
Una voce conosciuta in terra straniera
mi introdusse in una terra amica.

Rabindranath Tagore
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Lentamente muore.


Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce


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Aspettala.

Con la coppa incastonata d’azzurro,
vicino alla fontana della sera e ai fiori di caprifoglio,
aspettala


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Grazie Montagna.

Grazie Montagna per avermi dato lezioni di vita

perché faticando ho imparato a gustare il riposo,



perché sudando ho imparato ad apprezzare un sorso d’acqua fresca,


perché stanco mi sono fermato e ho potuto ammirare la meraviglia di un fiore


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Quelli che sono morti non se ne sono mai andati,

sono nell’ombra che si rischiara e nell’ombra che si ispessisce


I morti non sono sotto la terra sono nell’albero che stormisce,


sono nel bosco che geme, sono nella dimora, sono nella folla.


Ascolta più spesso la voce del fuoco,


odi la voce dell’acqua, ascolta nel vento del cespuglio i singhiozzi è il soffio degli antenati.


I morti non sono sotto la terra, sono nel seno della donna.


Sono nel bimbo che vagisce, sono nel fuoco che si spegne

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